Aspetti legali delle startup: l’importanza di un avvocato

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Il 19 Dicembre 2012 è stata introdotta, per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese, la Legge 221/2012, note dalla conversione del DL 179/2012, chiamata anche Decreto Legge Crescita 2.0.

È grazie a questa che viene diffuso per la prima volta il termine startup innovativa, ovvero una società di capitali di diritto italiano o società europea avente sede fiscale in Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto la produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Quando si ha intenzione di aprire una startup è consigliabile rivolgersi ad un avvocato esperto in quanto occorre avere conoscenza adeguata sia del settore giuridico sia di quello economico.

Vediamo allora quali sono i requisiti necessari e gli aspetti legali in cui può essere d’aiuto un avvocato per creare una startup.

Requisiti per creare o diventare una startup

Come abbiamo già accennato, per diventare a tutti gli effetti una startup, tutte le società devono essere in possesso dei requisiti fissati dalla legge nonché iscriversi successivamente alla sezione speciale del Registro delle Imprese.

Per l’iscrizione è necessario presentare un’apposita domanda allegando una dichiarazione attestante il possesso dei seguenti requisiti della società:

  • è costituita e svolge attività d’impresa da non più di 48 mesi dalla domanda;
  • ha la sede principale dei propri affari e interessi in Italia;
  • non distribuisce e non ha distribuito utili;
  • a partire dal secondo anno di attività della startup innovativa il totale del valore della produzione annua non è superiore a 5 milioni di euro;
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda.

Infine, la società dovrà possedere almeno uno dei seguenti titoli:

  • le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della startup innovativa;
  • impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o in possesso di laurea e che ha svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata;
  • è titolare di almeno una privativa industriale relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività d’impresa.

Perché rivolgersi a un avvocato esperto in startup

Normalmente l’aiuto del legale è fondamentale a partire dall’idea e dal modello di business che non può essere lasciato al caso oppure essere modificato in corso d’opera.

Allo stesso tempo, l’aiuto di un legale è di fondamentale importanza per quanto concerne le dinamiche commerciali. Per esempio, può consigliare di procedere alla registrazione del marchio, in modo da evitare forme di concorrenza sleale oppure può fornire alcune cautele per evitare problemi in merito alla proprietà intellettuale, come la registrazione del brevetto.

L’avvocato si occupa anche della redazione dei contratti da sottoporre a tutti coloro che vogliono interagire con la startup, come un investitore.

Infine, non meno importante è la valutazione da parte del legale della possibilità di godere di alcuni incentivi.

È necessario perciò richiedere l’aiuto di un esperto con competenze trasversali fin da subito affinché si possano valutare le criticità legali del progetto nonché predisporre le migliori strategie da adottare.

Avv. Ignazio Ballai

Avv. Ignazio Ballai

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