Quali reati sono stati depenalizzati in questi ultimi anni?

Quali reati sono stati depenalizzati in questi ultimi anni?

La depenalizzazione è un’ipotesi in cui, a seguito di un intervento legislativo, consegue un diverso trattamento sanzionatorio: così ciò che un tempo costituiva reato può essere trasformato in un semplice illecito amministrativo o civile. Cambiano quindi le conseguenze della condotta.

Non sempre depenalizzare significa legalizzare: più precisamente, il fatto di cancellare un reato non implica che il comportamento sia automaticamente diventato lecito.

Ma perché un reato viene depenalizzato e trasformato in un semplice illecito amministrativo o civile? E quali reati sono stati depenalizzati in questi ultimi anni? Scopriamolo insieme in questo approfondimento.

Reati depenalizzati: cosa sono e perché vengono depenalizzati

Il più delle volte, la depenalizzazione di un reato consegue a una riconsiderazione della condotta incriminata: ciò che un tempo veniva ritenuto grave e penalmente rilevante potrebbe non esserlo più alla luce dei cambiamenti economici e sociali che coinvolgono, nel tempo, la collettività.

Questa scelta, infatti, può nascondere numerosi vantaggi sia per lo Stato che per la collettività.

Innanzitutto, quando la condotta viene punita penalmente è necessario far partire le indagini. Questa fase, che non dura quasi mai meno di 6 mesi, può prolungarsi fino a 1 anno, e una volta conclusa viene formulato il capo di imputazione e si passa al rinvio a giudizio. Solo a quel punto inizia il processo penale vero e proprio in cui bisogna considerare una serie di possibili imprevisti, primo tra tutti la prescrizione.

Invece, nel caso di illeciti amministrativi, la sanzione viene inflitta direttamente dal Prefetto che ha ricevuto la segnalazione dalle autorità, come la polizia.

Inoltre, la sanzione viene irrogata senza la necessità di un preventivo processo, ma solo sulla base dell’accertamento eseguito dal pubblico ufficiale, proprio come succede per le violazioni del Codice della strada. Spetterà poi al trasgressore, se lo ritiene opportuno e a proprie spese, proporre ricorso per impugnare il verbale e far annullare la multa.

Perciò, la finalità di individuare un elenco di reati depenalizzati è duplice.

Da una parte c’è l’esigenza di alleggerire il carico di lavoro gravante sull’amministrazione della giustizia penale, togliendo ai Giudici il compito di accertare la commissione dei reati.

D’altra parte, c’è bisogno di adeguare la risposta punitiva dello Stato di fronte a comportamenti che non sono più percepiti, dai cittadini, come particolarmente nocivi.

Quali reati sono stati depenalizzati?

Nel 2016 il legislatore ha introdotto un rilevante elenco di reati depenalizzati, come la guida senza patente, prevista dall’art. 116 comma 15 del codice della strada, salvo il caso di recidiva nel biennio oppure l’aborto clandestino.

Sono 41 le fattispecie che da anni non hanno più rilevanza penale ma che si sono trasformati in illeciti civili e amministrativi puniti con sanzioni pecuniarie, con l’obiettivo di ottenere comunque un effetto deterrente elevato.

Questa è la lista completa:

  1. Ingiuria (art. 594)
  2. Falsità in scrittura privata (art. 485)
  3. Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato (art. 486)
  4. Falsità su un foglio firmato in bianco diverse da quelle previste dall’articolo 486. Atto privato (art. 488)
  5. Uso di atto falso. Atto privato (art. 489, 2° comma)
  6. Soppressione, distruzione e occultamento di scritture private vere (art. 490)
  7. Atti osceni (art. 527, 1° comma)
  8. Pubblicazioni e spettacoli osceni (art. 528, 1° e 2° comma)
  9. Sottrazione di cose comuni (art. 627)
  10. Danneggiamento semplice (art. 635, 1° comma)
  11. Appropriazione di cose smarrite, del tesoro o di cose avute per errore o caso fortuito (art. 647)
  12. Rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto (art. 652, 1° e 2° comma)
  13. Abuso della credulità popolare (art. 661)
  14. Rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive (art. 668, 1°, 2° e 3° comma)
  15. Atti contrari alla pubblica decenza. Turpiloquio (art. 726)
  16. Mancato rispetto dell’autorizzazione alla coltivazione di stupefacenti per uso terapeutico (art. 28, 2° comma, d.p.r. n. 309/1990)
  17. Guida senza patente (art. 116, 15° comma, d.lgs. n. 285/1992)
  18. Omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali (art. 2 d.l. n. 463/1983)
  19. Omessa identificazione (art. 55, 1° comma, d. lgs. n. 231/2007)
  20. Omessa registrazione (art. 55, 4° comma, d. lgs. n. 231/2007)
  21. Omessa trasmissione dell’elenco dei protesti cambiari da parte del p.u. (art. 235 R.d. n. 267/1942)
  22. Impedito controllo ai revisori (art. 29 d. lgs. n. 39/2010)
  23. Emissione di assegno da parte dell’istituto non autorizzato o con autorizzazione revocata (art. 117 r.d. n. 1736/1933)
  24. Interruzione volontaria della propria gravidanza senza l’osservanza delle modalità indicate dalla legge (art. 19, 2° comma, l. n. 194/1978)
  25. Abusiva concessione in noleggio (art. 171-quater l. n. 633/1941)
  26. Violazione delle norme per l’impianto e l’uso di apparecchi radioelettrici privati (art. 11 R.d. n. 234/1931)
  27. Contrabbando nel movimento delle merci attraverso i confini di terra e gli spazi doganali (art. 282 d.p.r. n. 43/1973)
  28. Contrabbando nel movimento delle merci nei laghi di confine (art. 283 d.p.r. n. 43/1973)
  29. Contrabbando nel movimento marittimo delle merci (art. 284 d.p.r. n. 43/1973)
  30. Contrabbando nel movimento delle merci per via aerea (art. 285 d.p.r. n. 43/1973)
  31. Contrabbando nelle zone extradoganali (art. 286 d.p.r. n. 43/1973)
  32. Contrabbando per indebito uso di merci importate con agevolazioni doganali (art. 287 d.p.r. n. 43/1973)
  33. Contrabbando nei depositi doganali (art. 288 d.p.r. n. 43/1973)
  34. Contrabbando nel cabotaggio e nella circolazione (art. 289 d.p.r. n. 43/1973)
  35. Contrabbando nell’esportazione di merci ammesse a restituzione di diritti (art. 290 d.p.r. n. 43/1973)
  36. Contrabbando nell’importazione od esportazione temporanea (art. 291 d.p.r. n. 43/1973)
  37. Altri casi di contrabbando (art. 292 d.p.r. n. 43/1973)
  38. Pena per il contrabbando in caso di mancato o incompleto accertamento dell’oggetto del reato (art. 294 d.p.r. n. 43/1973)
  39. Omissione di denuncia di beni (art. 3 d.lgs. luogotenenziale n. 506/1945)
  40. Alterazione del contrassegno di macchine (art. 15 l. n. 1329/1965)
  41. Installazione o esercizio di impianti in mancanza di concessione (art. 16 d.l. n. 745/1970)

Le sanzioni amministrative applicate ai reati depenalizzati

Laddove il decreto legislativo interviene a depenalizzare specifiche ipotesi di reato, come nel caso dell’elenco reati depenalizzati previsti dal codice penale appena visto, prevede anche sanzioni amministrative determinate.

Invece, nel caso della depenalizzazione generalizzata (art.1), il decreto legislativo individua tre fasce di sanzioni amministrative.

  1. da euro 5.000 a euro 10.000 per i reati depenalizzati puniti con la multa o l’ammenda non superiore nel massimo a euro 5.000;
  2. da euro 5.000 a euro 30.000 per i reati depenalizzati puniti con la multa o l’ammenda non superiore nel massimo a euro 20.000;
  3. da euro 10.000 a euro 50.000 per i reati depenalizzati puniti con la multa o l’ammenda superiore nel massimo a euro 20.000.

Avv. Ignazio Ballai

Avv. Ignazio Ballai

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